SE NON ORA, QUANDO?
PER UNA POLITICA DAL BASSO CHE RESTITUISCA AI LAVORATORI ED AI CITTADINI
SALARIO, DIRITTI, DEMOCRAZIA
L’aver cancellato ogni proposta di tassazione delle grandi rendite, per agire nuovamente sullePER UNA POLITICA DAL BASSO CHE RESTITUISCA AI LAVORATORI ED AI CITTADINI
SALARIO, DIRITTI, DEMOCRAZIA
pensioni, ha ulteriormente chiarito che il vero obiettivo dell’attuale manovra del governo non è
sanare i conti dello stato o garantire una ripresa all’economia ma continuare a riconsegnare ai
profitti quella parte di plusvalore conquistato dalle lotte degli anni 70 ai salari ed ai servizi
sociali.
Questa manovra, inoltre, non arriva improvvisa ma prosegue un ciclo di azioni e decisioni, ultimo
l’accordo del 28 giugno, attuate di volta in volta dal governo o direttamente dal padronato
(applicate con o senza l’accordo con le organizzazioni sindacali confederali), che hanno
progressivamente impoverito i lavoratori, privandoli non solo di buona parte del potere
d’acquisto dei propri salari ma anche di diritti e tutele e soprattutto della possibilità di
partecipare direttamente alla costruzione delle piattaforme e alla scelta degli obiettivi
E quando alla iniziativa padronale non è seguito l’accordo con tutti i sindacati, le contromisure di
quelli contrari sono state quasi sempre non sufficienti a impedire l’attuazione di quanto deciso.
Anche lo sciopero del 6 settembre, proclamato dalla CGIL contro la manovra ma a difesa ed
applicazione dell’accordo del 28 giugno, e comunque nell’ottica di accettazione delle misure
decise dalla BCE (pareggio di bilancio dei conti dello stato entro il 2013), pur se verrà effettuato
da milioni di lavoratori correrà il rischio di essere ininfluente se non rappresenterà l’inizio di una
ripresa delle lotte e non sarà basato su un programma di recupero di migliori condizioni di vita e
di lavoro.
Ciononostante lo sciopero del 6 settembre rappresenta per i lavoratori un’occasione per
dimostrare la propria contrarietà sia alla manovra che alle politiche subalterne all’economia dei
profitti e delle banche e la sua mancata riuscita alimenterebbe ancora di più lo spazio per coloro
che ritengono finito il ciclo delle lotte e concepiscono un sindacato titolato solo dall’affidabilità
riconosciutagli dalla controparte.
Nell’invitare quindi tutti i lavoratori, compresi quelli iscritti a CISL e UIL, ad aderire comunque
allo sciopero del 6 settembre, indetto sia dalla CGIL che da diversi Sindacati di Base, facendo
ognuno riferimento alla piattaforma nella quale più si riconosce,
proponiamo per la stessa giornata alle ore 15,00
presso la Sala Evangelica g.c. in piazza Diaz a Savona
una assemblea aperta a lavoratori e cittadini per discutere
modalità ed obiettivi per dare continuità alla lotta.
Primi firmatari:Boveri Giuseppe (Docente)
Capici Beppe (Segreteria ALLCA-CUB, operaio Verallia Dego)
Cornetti Giuliana (pensionata)
Filisetti Vilma (SPI CGIL e Direttivo Camerale CGIL Savona, ex insegnante)
Garbarino Valtero (USB INPS)
Ghiso Valeria (Direttivo Provinciale e Regionale FLC CGIL, insegnante)
Icardo Giampiero (RSA Cartiera Bormida e Segreteria CUB-Informazione)
Loschi Maurizio (Segreteria Provinciale Flaica Cub, operaio)
Loschi Nives (CUB-Pensionati)
Maritano Claudia (Artigiana)
Melandri Roberta (precaria della scuola)
Mocco Furio (lavoratore Ferrania Technologies)
Nichelatti Maurizia (Spi CGIL ex insegnante)
Reverdito Maria Teresa (USB INPS)
Vigna Marco (RSU Infineum e Direttivo Nazionale ALLCA CUB)
Ulteriori adesioni possono essere inoltrate al seguente indirizzo mail unitiallabase@gmail.com
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