martedì 31 gennaio 2012

Video della conferenza sul default del professor Andrea Fumagalli

Incontro con Andrea Fumagalli, docente di Economia Università di Pavia.
Mercoledi 25 gennaio, sede CUB Corso Marconi 34 Torino.

http://www.youtube.com/watch?v=96kfrnzOfgg&feature=youtu.be

Confederazione Unitaria di Base Federazione del Piemonte

Valle di Susa
Il governo dei tecnici cala l'asso di bastoni
 
Gian Carlo Caselli afferma:
“Sbaglia chi vuole leggere in questa
indagine qualcosa contro la Valle, il
movimento No Tav e le legittime
manifestazioni di dissenso che restano nei
limiti della legge. "

Nella surreale dichiarazione del Procuratore della Repubblica di Torino vi è una verità che
dobbiamo sapere comprendere.
Gli arresti, basati su motivazioni inverosimili, non vogliono infatti colpire solo il
movimento NO TAV e la Valle di Susa ma qualsiasi opposizione sociale al “governo dei
tecnici” e, soprattutto, ai suoi mandanti e cioè alle banche ed alle grandi imprese,
all'attacco ai diritti, al salario, alle pensioni, ai beni comuni.
Il movimento NO TAV, in quanto straordinario esempio di mobilitazione democratica contro
il saccheggio del territorio e della ricchezza sociale, viene attaccato oggi anche come
minaccioso monito a chiunque lotti per il lavoro, il reddito, la libertà, l'ambiente.
Non a caso i giornalisti poliziotti mercanti di calunnie fanno il loro tradizionale mestiere
cercando di separare “buoni” e “cattivi”.
A costoro ed ai loro mandanti va data una risposta chiara: siamo tutti NO TAV!
La CUB da la sua piena solidarietà agli arrestati e si impegna a sostenere la mobilitazione
per ottenerne la liberazione con tutti i mezzi necessari, dalle manifestazioni agli scioperi.
Soprattutto va sviluppata l'iniziativa sull'assieme delle questioni che riguardano la nostra
vita: il salario, le pensioni, i servizi sociali. Oggi tutti ammettono che decenni di offensiva
padronale e governativa e di subalternità dei sindacati istituzionali hanno determinato un
radicale impoverimento della nostra classe.
Perché le cose cambino!
Manifestazione Nazionale a Milano
sabato 11 febbraio

venerdì 27 gennaio 2012

Unione Scenziati per il Disarmo Sezione di Genova

USPID-Unione scienziati per il Disarmo
Sezione di Genova

Avviso di Seminario
Lunedì 6 Febbraio 2012, alle ore 16.00 in aula Scortecci (301)
Dip.Te.Ris., Corso Europa 26 (3° piano), Genova

  prof.ssa Paola Manduca
titolare di contratto di ricerca presso il DIPTERIS
Università di Genova

terrà il seminario dal titolo:

Registro delle nascite, incidenza delle malformazioni neonatali a Gaza e associazione con fattori ambientali

Questo studio è stato svolto nel maggiore ospedale della striscia di Gaza, Al Shifa allo scopo
-di verificare la adeguatezza un protocollo per la registazione delle nascite che include le informazioni dei registri internazionali ed anche raccolga informazioni sulla familiarità dei danni congeniti, sulla influenza di eventi ambientali e sulla localizzazione di eventuali cluster di coppie con bambini malformati sul territorio.
-di analizzare se la esposizione ad eventi di guerra ha una correlazione con  difetti alla nascita.
-di formare personale e definire le modalità per continuare su base stabile un registro delle nascite eventualmente da estendere a tutti gli Ospedali della striscia di Gaza.

Si esporranno dunque i risultati ottenuti riguardo a ciascuno di questi scopi della ricerca.

Registration at birth, towards a register of major birth defects in the Gaza Strip Awny Naim1, Nasser Abu Shaban2, Hedaya Al Dalies3, Fadi El Hayek4, Raneem Al Shawwa, Mohammed El Balawi3, Eman Salem3, Kholoud Al Meziny3, Roberto Minutolo5, Paola  Manduca6* I dati saranno presentati al meeting di Lancet Palestinian health alliance, Beirut 2011 e sono accettati per publicazione dell’abstract su Lancet on line.

martedì 24 gennaio 2012

27 gennaio, Sciopero difficile ma Giusto


Di Giorgio Cremaschi
Il 27 gennaio sciopera una parte rilevante del sindacalismo di base. E? uno sciopero difficile, perché con questa crisi la perdita di una giornata di lavoro è sempre un costo pesantissimo per chi lavora. Ma è uno sciopero giusto perché il mondo del lavoro non può continuare ad accettare o a subire l?aggressione ai suoi diritti.
Le ragioni immediate dello sciopero, a mio parere, sono almeno tre.
La prima è il massacro sulle pensioni che, in nome dei giovani, ha portato l?età pensionabile, prima di tutto proprio per i giovani, alla soglia dei settanta anni.
In secondo luogo tutte le misure della manovra economica del governo stanno colpendo le condizioni sociali e di vita di chi lavora, che vede ridotti i propri redditi, mentre il futuro è ancor più minacciato dalla recessione in arrivo, causata anche dalle manovre restrittive dei governi Monti e Berlusconi.
In terzo luogo, con l?ultimo decreto sulle liberalizzazioni, il governo Monti si è schierato armi e bagagli con Marchionne e la sua linea di distruzione del contratto nazionale. Lo ha fatto proprio per la materia di sua competenza, infatti ha stabilito per decreto che il trasporto pubblico non sarà più soggetto ai contratti nazionali, e quindi ha dato il via libera ai contratti low cost, sia nelle ferrovie, sia nel trasporto locale. Cosa questa che neppure il governo Berlusconi, autore dell?articolo 8 sulle deroghe contrattuali, si era sognato di fare.
Ora si apre il tavolo in cui, secondo Monti, il sindacato dovrebbe affrontare ?senza tabù? la questione dell?articolo 18, cioè cominciare a rinunciarvi. Ci sono quindi molte ragioni immediatamente sindacali che portano alla necessità di uno sciopero generale contro le scelte di questo governo. Ma ce n?è anche una di significato più vasto, che è bene non trascurare. Il governo Monti, si dice, ha un grande consenso di opinione pubblica. Questa è una parziale verità e una sostanziale mistificazione. Infatti, chi afferma questo, dimentica di dire che il governo Monti ha il consenso di oltre il 90% del Parlamento, del Presidente della Repubblica, del 98% della carta stampata e del 100% delle grandi televisioni. Di fronte a questo consenso di regime enorme, il consenso reale nell?opinione pubblica del governo non raggiunge il 60%. C?è quindi una parte enorme del paese che non  condivide le scelte del governo, nonostante il sostegno istituzionale e mediatico enorme che esso raccoglie.
Di fronte a tutto questo è compito di chiunque creda nei diritti, nella democrazia, nell?uguaglianza sociale, scendere in lotta per non lasciare campo libero a una protesta populista, reazionaria, xenofoba. Non parliamo affatto dei tassisti o degli autotrasportatori. La loro protesta ha sicuramente degli elementi di ambiguità, ma parte da un?indignazione comprensibile. Non si può sostenere realmente che la crisi economica si risolve aumentando le licenze per i taxi o per le farmacie. Questo è un vero e proprio depistaggio propagandistico, che fa parte di quella campagna ideologica che cancella le ragioni reali della crisi, il debito, l?usura della finanza internazionale, le politiche restrittive invece che quelle espansive di bilancio, la distruzione del pubblico. Invece si dà la colpa ai tassisti, come nel film Johnny Stecchino si spiegava al protagonista che il problema di Palermo era il traffico.
Ecco, contro questo depistaggio occorre che scenda in campo il movimento sindacale e democratico e lo sciopero del 27 è un primo segnale di una mobilitazione necessaria.
Poi seguirà la manifestazione della Fiom dell?11 febbraio e le iniziative proposte a tutti i movimenti di lotta per marzo dal movimento No Debito. Si tratta di scendere in piazza per affermare un?idea di uscita dalla crisi opposta, sia a quella del capitalismo delle multinazionali, di cui il governo è interprete, sia a quella del populismo reazionario, agitata in particolare dalla Lega Nord. Si tratta, cioè, di difendere il lavoro e la democrazia. Dovrebbero farlo anche Cgil, Cisl e Uil, invece che farsi imprigionare in una trattativa in perdita sul mercato del lavoro. Se però i grandi sindacati confederali non lo fanno non è per questo giusto rimanere a casa. Bene quindi lo sciopero del 27 e tutte le lotte che portano e porteranno i diritti del lavoro e la democrazia in piazza.

Roma, 23 gennaio 2012

Comuinicato Stampa USB su LIberalizzazioni procalamato lo sciopero generale del 27 Gennaio

 
Decreto “Liberalizzazioni”: Tomaselli (Usb), Un Attacco Corrosivo All'art. 18 E Ai Contratti Nazionali
 
Il 27 gennaio sbattiamogli la porta in faccia
con lo sciopero generale
 
 “Eccolo l’avvio del progetto per far ‘crescere l’Italia’ del Governo Monti: un attacco corrosivo all’articolo 18, il quale non verrebbe più applicato a tutte quelle aziende che procederanno a incorporazioni o fusioni fino ad occupare 50 dipendenti”, Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB, commenta così la bozza del nuovo decreto Monti.
“Questo attacco  viene sferrato con un sotterfugio - evidenzia Tomaselli -  nascosto nelle pieghe del decreto “liberalizzazioni” apponendo una frase in coda al 1° comma dello stesso art. 18. È un  grimaldello per poi attaccare le condizioni di lavoro, e lo stesso articolo 18, nell'ambito dei più ampi provvedimenti sul lavoro in preparazione e va a braccetto con la soppressione dell'obbligo dell'applicazione del contratto nazionale di settore nelle ferrovie,  preludio questo ad un attacco più chirurgico rispetto all'intero impianto della contrattazione e soprattutto ai contratti nazionali”.
 “Il decreto sulle liberalizzazioni – prosegue il dirigente USB - contiene poi misure che preparano la liquidazione di molti degli attuali servizi pubblici, compresa la privatizzazione del trasporto locale, degli altri servizi locali e anche dell'acqua”.
 Aggiunge Tomaselli:  “A fronte di ciò Cgil, Cisl e Uil, invece di attaccare pesantemente il governo Monti, balbettano, si ricompattano al ribasso e chiedono un  improponibile ‘patto sociale’ che li riconosca attori di una nuova ed improbabile concertazione”. E Conclude: “USB e il sindacalismo di base invece hanno indetto lo Sciopero Generale per il 27 gennaio ed una grande manifestazione nazionale a Roma nella stessa giornata. Una scadenza importante per sbattere la porta in faccia non solo a singole misure ma allo stesso governo Monti”.

lunedì 2 gennaio 2012

La Crisi noi non la paghiamo

Venerdì 23 Gennaio ore 20.45 
Sede CUB Via Crispi 18 R Savona
Incontro con Paolo Barnard (giornalista cofondatore di Report)
presentazione del libro
Il Più Grande Crimine 
Per discutere sulle motivazioni della crisi

domenica 1 gennaio 2012

La Crisi – Il debito Sovrano Gli speculatori Una Sola Ricetta?


A causa di problemi di salute il prof Andrea Fumagalli ci ha comunicato la sua impossibilità a presenziare all'iniziativa che è confermata avvalendoci della relazione di Sergio Casanova del comitato No Debito di Genova ed esponente della rete Attac.

La Crisi – Il debito Sovrano
Gli speculatori
Una sola ricetta ?
Ne parliamo con
Andrea Fumagalli
Docente di Economia
Università di Pavia
Bin – Italia - Rete San Precario
Giovedì 26 Gennaio ore 18.00
Carcare Salone SOMS
Piazza Caravadossi 26