La crisi occupazionale in atto da tempo nella provincia di Savona si innesta in una più generale crisi occupazionale e strategica dell’intero paese e di essa incarna le caratteristiche scatenanti.
Questa crisi determina chiusure di realtà produttive,delocalizzazioni, precarizzazione del lavoro ma garantisce la speculazione finanziaria e la rincorsa del massimo profitto nel breve termine. Le dimensioni della crisi occupazionale della nostra provincia, ormai in atto da anni, imponevano da tempo la promozione di una mobilitazione generalizzata per raccogliere i lavoratori delle singole aziende intorno ad una comune vertenza : Il lavoro come esigenza primaria e ineludibile.
L'unificazione di queste lotte, tuttavia, non è sufficiente se non è accompagnata da una piattaforma rivendicativa che incida sulle scelte politiche ed economiche che ne sono all'origine.
In una situazione occupazionale economico-sociale al collasso, in modo provocatorio e arrogante all’insegna dell’equità,Monti e suoi sostenitori, hanno già approvato l’aumento dell’età pensionabile, e stanno approvando la precarizzazione, l'abolizione dell’articolo 18,la flessibilità in uscita,la scomparsa della cassa integrazione straordinaria e in deroga,l’accorciamento della copertura fornita dagli ammortizzatori sociali.
La mancata volontà di opporsi alle scelte governative e la condivisione delle sue politiche mina la credibilità e l'efficacia di questa mobilitazione.
La crisi in atto in provincia non può essere utilizzata per veicolare e imporre al territorio progetti industriali e impianti più volte rifiutati(piattaforma Maerks, Tirreno Power, Aurelia Bis), che non costituiscono per nulla una risposta alla crisi in termini occupazionali e di prospettiva per il territorio.
La contrapposizione tra lavoro e ambiente non è una risposta; ma rischia di isolare i lavoratori dal resto della cittadinanza nel momento in cui,la gravità della situazione, imporrebbe una condivisione di obiettivi nella rivendicazione del diritto ad un lavoro stabile,sicuro e sano.
Aderendo allo sciopero ed alla manifestazione, riteniamo necessario che obiettivo del movimento sindacale diventi la rivendicazione al diritto ad un lavoro stabile, sicuro, salubre.
Tutto ciò è possibile sostituendo alla politica del pareggio di bilancio in costituzione con :
- riconversioni produttive delle aziende in crisi,
- investimenti nella tutela del territorio devastato,
- investimenti nella salute e nell'istruzione,
- recupero del potere d'acquisto dei salari e delle pensioni, salari minimi garantiti di cittadinanza ai disoccupati,
Mediante
- la riduzioni/abolizione delle spese militari,
- introduzione della patrimoniale,
- lotta all'evasione ed elusione fiscale,
- tassazione delle rendite finanziarie, facendo pagare la crisi ai ricchi che l'hanno creata.
Invitiamo i lavoratori e i cittadini a discutere con noi di questi temi
partecipando ad un'assemblea aperta
alle ore 15.00 presso i locali della SOMS Pace & Lavoro Di Vado Via Piave n° 118
per discutere modalità ed obiettivi per dare continuità alla mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici
Per essere protagonisti della rivendicazione
di un lavoro stabile, sicuro, salubre come diritto