Accordo CGIL CISL
UIL /Confindustria sulla rappresentanza sindacale
Un accordo per impedire ai
lavoratori di scegliere liberamente chi li rappresenta
e di decidere sulle piattaforme e sui
contratti
Confindustria da tempo premeva per dare attuazione all’accordo del 28
giugno 2011, quello per intenderci che ha autorizzato le deroghe ai contratti nazionali e persino alle leggi che
tutelano il lavoro, come prescritto dal famigerato art.8 dell’ex Ministro
Sacconi, per arrivare ad affermare una volta per tutte che un accordo raggiunto
con la maggioranza dei soggetti sindacali non può assolutamente essere rimesso
in discussione, è la famosa esigibilità.
Il modello FIAT esteso a tutti!
La gravità di quest’intesa non sfugge a quanti hanno a
cuore la democrazia e di diritti di lavoratrici e lavoratori sui posti di
lavoro, essa vuole sancire l’assoluto monopolio di CGIL CISL UIL già assicurato dalla norma che assicurava loro
il 33% dei delegati RSU: ora vogliono arrivare al 100%!
In concreto la misura della rappresentatività, che
definirà i sindacati ammessi alla contrattazione nazionale, avviene sulla media
del 5% tra voti ricevuti nelle elezioni delle RSU e iscritti; peccato che la determinazione degli iscritti avverrà
sulla base delle trattenute sindacali che saranno certificate dall’INPS
esclusivamente ai firmatari di questa’accordo! Le deleghe a favore dei sindacati
conflittuali, di base, non saranno conteggiate impedendo loro di dimostrare il consenso tra i lavoratori, a cui
viene negato il diritto di decidere da chi farsi rappresentare. Alla faccia della democrazia!
Le lavoratrici e i lavoratori non avranno alcun ruolo
nella definizione delle piattaforme contrattuali: saranno discusse
esclusivamente quelle presentate dai sindacati che, tra i firmatari dell’intesa,
rappresentino una maggioranza del 50%+1; stessa cosa per rendere valido e
definitivo un contratto, senza alcun obbligo di referendum, si parla solo di
consultazione certificata che non si capisce bene cosa sia. Se si fosse
trattato di referendum lo avrebbero scritto!
Le elezioni RSU possono essere indette solo dai firmatari
del protocollo del 31 maggio, cioè CGIL CISL UIL e dai sindacati aderenti a
queste confederazioni con l’aggiunta dell’UGL.
Gli altri sindacati potranno partecipare ma a condizione
dell’adesione formale a quest’accordo, compreso
l’impegno a non mettere in alcun modo in discussione i contratti nazionali e gli accordi
aziendali firmati dalla maggioranza dei sindacati o delle RSU/RSA , pena le
sanzioni che saranno previste nei CCNL verso i dissidenti insieme a
pesanti limitazioni al diritto di sciopero.
I padroni ottengono la sicurezza che gli accordi firmati
non siano più messi in discussione, CGIL CISDL UIL e i loro sindacati di
categoria, come la FIOM di Landini che ha elogiato questo accordo (sic! ), hanno ottenuto l’esclusività dei diritti
sindacali, della contrattazione e della rappresentanza mentre i lavoratori
vengono trattati alla stregua di utili idioti, visto che non possono scegliere
liberamente né i propri rappresentanti né decidere sulle piattaforme e poi sui
contratti.
La libertà di ognuno è violata da questo accordo che
consegna la vista di milioni di lavoratori a org sindacati disponibili a
firmare qualsiasi schifezza richiesta dalle aziende come dimostrano tanti, come
quello del San Raffaele, respinto dai lavoratori con il referendum.
Quest’accordo deve essere rifiutato, organizzando la
mobilitazione in ogni luogo, cominciando a rifiutarsi di ingrassare con le
iscrizioni CGIL CISL UIL e le loro organizzazioni di categoria , una casta
che in cambio del peggioramento delle
nostre condizioni di lavoro e di salario ottiene benefici e privilegi per i
loro patronati, per gli enti bilaterali, con la gestione della previdenza e
dell’assistenza sanitaria integrative.
Seppelliamo sotto una valanga di
disdette
questi vampiri
della democrazia che ‘vogliono vincere facile’
20
Giugno 2013
USB lavoro Privato
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